sabato 15 giugno 2013

"PREGARE GLI ANGELI E GLI ARCANGELI"Un invito a ricevere saggezza e protezione dagli Angeli attraverso la preghiera di Don Marcello Stanzione e Marco Gionta


“Il desiderio del nostro Angelo Custode di venirci in aiuto è assai più grande di quello che noi abbiamo di essere aiutati:è l’obbedienza che Egli deve al compito che Dio gli  ha affidato”(Don Giovanni Bosco)


L’opera di Don Marcello Stanzione e di Marco Gionta “Pregare gli Angeli e gli Arcangeli” è indicato per coloro che sono alla ricerca di serenità,di conforto e speranza nelle tribolazioni dell’esistenza terrena.
Ecco che dall’abisso della solitudine,si ascende alla luce grazie a un compagno spirituale fedele e amorevole come l’Angelo Custode.
Grazie alle meravigliose preghiere,antiche e recenti,presenti nel libro,si acquisisce gradualmente consapevolezza e confidenza interiore con il proprio Angelo Custode e con le gerarchie angeliche che profondono costantemente sul fratello umano la loro amorevole compassione,dispensando doni di grazia che leniscono le sue pene e i suoi tormenti.
 La meditazione e la recita delle preghiere coinvolgono il lettore a livello emozionale ed intellettuale, e  in alcuni casi anche  fisico. Nonostante ciò, dentro di noi saremo sempre al sicuro, protetti e guidati. Per poter sentire quel senso di sicurezza  occorrerà quietare la mente con la meditazione. Troppo rumore dato dall’eccesso di attività e sovraccarico sensoriale ci disconnettono infatti  dal sentire la presenza dei nostri angeli custodi e protettori.  L'invito  chiaro ed esplicito è quello di meditare frequentemente per sentirci più al sicuro e più in pace.

“In quanto creature di natura spirituale,gli angeli sono dotati di intelletto e di libera volontà,come l’uomo,ma in grado a lui superiore,anche se sempre finito,per il limite che è inerente a tutte le creature”(Papa Giovanni Paolo II)

Quella degli angeli non è una moda,è un ritorno previsto e guidato da forze spirituali superiori.Tornano per portare armonia e amore su questo pianeta tormentato e devastato dall’ingiustizia,dall’odio e dal peccato.
Hanno bisogno di collaboratori per portare avanti il loro Piano di origine divina.I collaboratori siamo noi,noi che siamo attratti da loro,noi che siamo determinati a diffondere e divulgare i loro messaggi di pace di amore e di bellezza.Noi sentiamo  fortemente il richiamo dell’angelo,ne percepiamo la dolcezza,la forza e la gentilezza.
Gli angeli non ci hanno mai abbandonati,siamo noi che li abbiamo trascurati che siamo diventati sordi ai loro richiami e indifferenti alla loro costante presenza nella nostra vita.
Nonostante la nostra durezza e malvagità essi si sono sacrificati per aiutarci scendendo dal mondo divino della bellezza e della Luce per affiancare i fratelli umani accompagnandoli e condividendo con loro il pesante fardello della vita umana.
Compagni saggi i e fedeli ,amorevoli nelle avversità scendono quanto più è possibile nel nostro mondo fatto di violenza,di materia dolente di virus che annebbiano l’anima.
  d’amore e di grazia incontro al fratello umano e sofferente portando doni di grazia a cui guardano con  occhi pieni di luce….
Tornano per risvegliare il cuore degli uomini  alla necessità di amare,per armonizzarli con la natura e le sue leggi per insegnare loro a rispettare il dono sacro della vita.
Essi hanno bisogno di noi,del nostro amore e della nostra collaborazione,accendendo la scintilla divina che è racchiusa nella nostra anima.
Noi possiamo arrivare a chi è depresso  sofferente,a chi cerca il divino e non sa trovarlo,a chi si sente sconfitto e abbandonato dalla vita:”da chi andremo,Signore?Solo tu hai parole di vita eterna!”
Noi che crediamo in loro possiamo abbattere le barriere dell’incertezza,dell’incredulità,noi possiamo insieme ai nostri custodi celesti diffonde re il Verbo e lenire un poco le pene dell’anima comunicando la speranza e la bellezza del mondo spirituale.
“…Esiste anche un altro mondo,un mondo invisibile,ma altrettanto reale quanto il nostro.
Questo mondo invisibile che circonda è popolato di angeli(Papa Pio XII)

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